Minacce informatiche: il report di Bitdefender sui nuovi virus e malware

Le principali minacce informatiche del 2020

Bitdefender, azienda che si occupa di soluzioni relative alla sicurezza informatica, ha pubblicato il Mid-Year Threat Landscape Report 2020 nel quale evidenzia come le nuove minacce informatiche sfruttino il Covid-19 per attirare l’attenzione delle vittime.

Minacce informatiche: soprattutto ransomware e malware

I risultati del nuovo report di Bitdefender, azienda produttrice di antivirus e soluzioni di sicurezza informatica, evidenzia come nei primi sei mesi del 2020 si sia verificato un incremento delle segnalazioni riguardanti ransomware e malware. Rispetto al 2019 sembra che l’evoluzione delle minacce informatiche sia pari a sette volte.

Tra le tipologie di minacce informatiche i ransomware sembrano in continua evoluzione e diffusione. Bitdefender ha rilevato un aumento superiore al 715,08% rispetto all’anno precedente. L’incremento dei ransomware batte di gran lunga quello degli Exploit, cresciuti “solo” del 405,79 %.

Malware: Exploit e Coin Miner

Gli Exploit sono considerati come un sottoinsieme dei malware, programmi che contengono codici eseguibili in grado di sfruttare falle di sicurezza di un software installato su un computer. Così facendo, i cybercriminali  riescono ad accedere all’interno computer con l’obiettivo di acquisire il controllo di un sistema informatico o di rubare i dati memorizzati su una rete.

Decisamente più basso il numero di segnalazioni dei Coin Miner (+20,32%), malware silenziosi che, una volta infettato il pc, ne sfruttano tutte le risorse per farlo lavorare al massimo e produrre criptovalute. I miner sono dei malware particolari, a differenza dei ransomware non danneggiano il pc e possono rimanere nascosti, permettendo così ai criminali di continuare ad operare.

L’evoluzione delle minacce informatiche: spam

Dal report emerge come il massiccio passaggio al telelavoro e allo smart-working abbiano giocato un ruolo cruciale nell’aumento della criminalità informatica e alle relative minacce. Durante il periodo di lockdown gli utenti e i consumatori hanno trascorso molto più tempo online, sia per connettersi con i colleghi, sia per poter vedere o chiamare amici, famigliari, per intrattenimento, per fare acquisti e per leggere le email. 

Sembra infatti che  marzo sia stato stato un mese da record per la quantità di e-mail di spam diffuse: durante questo mese, il numero di e-mail fraudolente è cresciuto del 17,9%. A  occhio può sembrare un numero basso, considerato che nel marzo 2019 l’incremento era stato del 17,61%. Bisogna però tenere presente che nel 2020 ci sono stati due picchi di spam, il secondo si è verificato a maggio con una crescita del 16,79%. In Italia abbiamo avuto i due picchi di spam a maggio (+18,46%) e giugno (+18,63%). Ecco perchè è sempre più importante sapere come difendersi dalle minacce informatiche per evitare di cadere trappola di e-mail “fake” contenenti allegati che si rivelano poi dannosi per il pc.

Gli hacker sfruttano il covid-19

Tra i temi più gettonati  nelle campagne di spam, il Covid-19 è stato, ovviamente, quello più sfruttato: il 60% delle emal riguardanti il Coronavirus erano spam.  Che si trattasse di una truffa di phishing che faceva leva sul Coronavirus o  di una raccolta fondi,  gli hacker si sono adoperati per poter utilizzare al meglio ogni stratagemma possibile per ingannare le vittime e spingerle a fornire informazioni sensibili, truffarle oppure  installare malware sui loro dispositivi. Il report di Bitdefender mostra come i cyber criminali si siano concentrati meno sulla realizzazione di malware sofisticati e più sulla pianificazione di campagne di malware-serving rivolte principalmente a regioni e paesi più colpiti dalla pandemia. 

Terminato il lockdown e ricevuto il via libera per gli spostamenti non più limitati a ragioni di lavoro o salute, gli hacker hanno cambiato tema, concentrando lo spam sulla tematica dei viaggi.Il picco in questo caso è stato raggiunto il 7 giugno, quando 4 mail su 10 relative ai viaggi sono state classificate spam.

Android: attenzione a malware e trojan

Durante l’emergenza sanitaria causata dal coronavirus, agli hacker non è sfuggito che il numero di download di app mediche o legate al covid-19 sia aumentato. Ecco quindi che hanno iniziato a diffondere adware (software indesiderato con messaggi pubblicitari ), applicazioni con trojan bancari e malware che inviano sms. Bitdefender ha rilevato a marzo un incremento dei download di app da fonti non attendibili, quelle sulle quali si sono maggiormente concentrati gli hacker

Minacce informatiche: i dati del primo semestre 2020

  • Le segnalazioni relative ai ransomware sono aumentate di sette volte rispetto all’anno precedente
  • Quattro email su 10 a tema Covid sono spam
  • Le minacce relative ai dispositivi Android hanno sfruttato app riguardanti la pandemia per diffondere virus nei dispositivi
  • Gli hacker si sono focalizzati più su campagne di e-mail fraudolenti a tema Covid-19 che malware sofisticati